Lo scenario attuale e le esigenze del settore
Armin Boschetto, Direttore di Produzione Food di Markas, ha tracciato un bilancio inerente alla ristorazione socio-sanitaria, settore nel quale l'effetto della pandemia ha portato a un'inevitabile contrazione dei volumi e alla riduzione del numero dei pasti erogati per via delle restrizioni e dei protocolli. In questo contesto Markas ha reagito ottimizzando maggiormente i propri servizi e integrando la propria offerta attraverso investimenti mirati in termini di qualità, ricerca e sviluppo con l'obiettivo di venire incontro alle esigenze delle strutture nelle quali opera.
Il Direttore di Produzione Food ha poi sottolineato come snellire i processi di produzione e, in concomitanza, innalzare il livello qualitativo dei pasti sia uno degli obiettivi che Markas si è posta e che sta perseguendo investendo in tecnologie e tecniche di cottura che possano migliorare sia l'aspetto di produzione che le modalità di servizio dei pasti.
Rincari energetici, derrate alimentari e possibilità future
Il Direttore Commerciale di Markas, Claudia Flaim, si è soffermato maggiormente sulla situazione economica del comparto socio-assistenziale, legata inevitabilmente ai rincari energetici, all'aumento dei prezzi delle derrate alimentari e alle possibili strategie future su come mitigare questa situazione. Una delle problematiche strutturali, sottolineata dal Direttore Commerciale, è legata al Codice, pubblicato nel 2016 e per il quale non è prevista l'applicazione Istat per le gare valevoli fino a fine gennaio 2022. La mancata retroattività di questa legge ha creato un vuoto legislativo di sei anni che incide fortemente sui capitolati di gara e sulla situazione attuale in termini di costi e prezzi.
Claudia Flaim, in chiusura, ha lanciato una proposta, specificatamente per quel che riguarda le utenze, che potrebbe essere adottata per contrastare la difficile situazione attuale. La proposta del Direttore Commerciale sarebbe infatti quella di tenere fuori le utenze dai contratti di ristorazione per due motivi ben specifici: per primo perché questo costo non impatta strettamente sul livello di qualità del servizio erogato e in secondo luogo perché spesso la cucina dove si opera si trova all'interno della struttura della Stazione Appaltante, in un contesto nel quale l'azienda appaltatrice non può incidere su tale costo.
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